Scheda riassuntiva Bulgaria
Dati sulla Bulgaria
Popolazione: 7,973, 673
Area: 110,993.6 sq km
Capitale: Sofia
Lingua: Bulgaro
Alfabeto: Cirillico
Religione: Vi è libertà di religione. La fede più diffusa è quella Cristiana Ortodossa (85%)
Feste Nazionali: 3 Marzo , giorno della liberazione della Bulgaria dall’Impero Ottomano (1878)
Moneta: Lev
Divisione Amministrativa: 28 regioni
Sistema Politico: repubblica parlamentare con una camera (Assemblea Nazionale) che consiste in 240 rappresentanti, eletti ogni 4 anni. A capo della Repubblica vi è il Presidente, eletto ogni 5 anni. Il Consiglio dei Ministri è il principale organo di potere esecutivo.
Clima: continentale con moderata influenza del Mar Nero nella parte est e del Mediterraneo nel sud.
Trasporti: ferrovie, rete autostradale, voli e via mare
Targa automobilistica: BG
Prefisso Telefonico Internazionale: +359
Elettricità: 220V, 50 Hz
Carte di Credito: la maggior parte degli hotels accetta VISA, Master Card o American Express
Numeri di telefono utili:
Vigili del Fuoco 160
Primo Soccorso 150
Polizia 166
Emergenza 112
Assistenza Stradale 146
Servizio Informazioni 11 800
Popolazione
Gli abitanti della Bulgaria sono composti in prevalenza dal ceppo etnico bulgaro (oltre l’80%). Minoranze di un certo rilievo sono i rom, i turchi e i russi. Fra le varie etnie non sembrano sussistere conflitti, anche se i rom fanno fatica ad integrarsi. La maggior parte della popolazione è di fede bulgaro-ortodossa. La ripresa economica è stata costante, ma questo maggior benessere non è percepito da tutti gli strati sociali. In Bulgaria, molte persone non raggiungono il livello minimo di sussistenza. Le statistiche riportano che una persona su sei vive sotto la soglia di povertà. I prezzi dei servizi necessari (acqua, luce, gas, telefono) hanno causato una diminuzione del reddito reale soprattutto per i ceti più disagiati, che già prima faticavano ad arrivare alla fine del mese. Gli interventi dello stato atti a cercare di sanare tale situazione hanno parzialmente tamponato il problema, ma già dal XXI secolo si è acuito il divario tra i ceti più poveri e quelli più benestanti, andando a toccare la soglia di un milione di persone che non hanno tratto beneficio dalla ripresa economica. La situazione dei rom è di particolare difficoltà, non integrati nella società e per la maggior parte disoccupati. Molte organizzazioni non governative lamentano il degrado di istituti statali, soprattutto quelli per minorati mentali, e pensano che siano ragione di forte preoccupazione.