La Bulgaria ha due facce: è una nazione occidentale, ma alcune sue caratteristiche sono tipicamente orientali; la sua religione è il Cristianesimo ortodosso, ma il territorio è pieno di minareti; nonostante le industrie e le città moderne, ha un cuore immensamente contadino; è stata parte del sistema comunista, ed ora vige un incredibile liberalismo; profondamente indipendente, è stata suddita di potenze straniere da tempi remoti; e pur mantenendo tradizioni arcaiche, guarda avanti verso la modernità. Oggi è uno degli Stati appartenenti all'Unione Europea.
L'architettura, specchio dello stile di vita
Come nel resto dei Balcani, i materiali utilizzati per le costruzioni sono quelli forniti dall'ambiente circostante: pietra, legno, laterizio e terra battuta. Un tempo le campagne erano luoghi molto poco sicuri, e di conseguenza le case venivano attorniate da muraglioni in pietra, che si appoggiano a delle lunghe travi posizionate orizzontalmente e seguono il livello del terreno.
Alla casa vera e propria ed ai locali contigui si accede tramite una grossa porta di legno, con due battenti. Il piano terra è di pietra, mentre i piani superiori sono quelli dedicati alla vita famigliare: questi piani sono fatti di materiali meno pesanti, come mattoni ricoperti di legno o di un miscuglio di paglia ed argilla. A volte i piani sono sporgenti rispetto alle pareti, e sono sostenuti da strutture in legno, spesso curve e decorate con gusto. Le coperture dei tetti sono formate da tegole, o da lastre di schisto. La stanza principale è il salone, la cui lussuosità dipende dallo status sociale del proprietario; attorno ad esso ci sono le altre stanze: estive, invernali con camino, spesso destinate a più persone; la cucina, la stanza riservata alle donne, ed altri ambienti. L'arrendamento crea un'atmosfera orientale: samovar, narghilè, tappeti colorati...
Anche lo schema urbanistico delle città è più o meno simile; le case, però, sono diventate via via più lussuose (per esempio in città quali Plovdiv, Koprivštica e Trjavna). Abbondano le decorazioni nel legno scolpito, i dipinti a muro, i soffitti elaborati e l'arredo spesso di provenienza occidentale.
Case tipiche in questo senso sono ammirabili nei villaggi-museo come Arbanasi e Božencite, e nei quartieri di alcune città che si sono conservati nel tempo, come per esempio Blagoevgrad, Razlog, Bansko, Loveč, Karlovo e così via.
Costumi tipici
La tipicità dei costumi femminili risiede nella varietà di colori e di ricami: li potrete osservare sia nei musei etnografici, che in occasione delle feste nei paesi.
Ci sono diversi tipi di costumi femminili che vengono usati nella quotidianità. Il più famoso è il costume sukman: lo indossano sulle montagne delle regioni centrali, ed in alcune zone costiere. Il nome deriva da una tunica di lana, corta e scura, che non ha maniche ed è decorata con perle e fili d'argento, ed è da indossare sopra ad una camicia bianca.
I capelli vengono decorati di zaraflăci (merletti); viene inoltre indossata la pafti, una cintura con grosse borchie di metallo, e spesso raffigurante motivi floreali. I ricami del grembiule e i colori forti contrastano con il colore scuro del resto del costume.
Dopo il sukman troviamo il costume saja: anche questo è composto da una tunica, ed il nome deriva da un tipo di soprabito aperto, in fibre naturali (cotone o lana, ed in questo caso il suo nome diventa aladža); molto di frequente questo soprabito è a righe, e viene indossato sopra ad una camicia di cotone. Altri accessori sono due pezzi di stoffa a quadri che vengono annodati in vita (sia davanti che dietro), lacci di seta con bordi di pizzo che contornano i capelli, ed una cintura di lana (solitamente nera o rossa). I ricami, spesso colorati, si trovano per la maggior parte sulla zona del collo ed alla fine delle maniche. Indipendentemente dal costume indossato, le donne portano calzettoni di lana coloratissimi e ricamati chiamati čorapi, ed i cărvuli: sandali di cuoio.
Per quando riguarda gli uomini, essi indossano costumi generalmente più sobri. A seconda del colore dominante rientrano in due categorie.
Il costume “bianco”, chiamato belodrešno, è costituito da una blusa sopra la quale viene indossata una corta fiacca in lana colorata; i pantaloni sono ricamati ed ornati da cordoncini, e sono di due tipi: se sono lunghi e stretti si chiamano benevreci, se invece sono a sbuffo e si stringono sul ginocchio si chiamano dimii.
Il costume “nero”, che prende il nome di černodrešno, consiste in: poturi (pantaloni) ornati ai lati da una quantità variabile di cordoncini, ed una cintura in lana colorata a seconda dell'età di chi la porta: più l'indossatore è vecchio, più scura sarà la cintura. Non può mancare il kalpak, il berretto di pelo, che va a pennello con i baffi e, perché no, con un bastone o un vecchio trombone: in questo modo l'uomo in questione non potrà che sembrare un hajduk sul punto di scagliarsi contro gli invasori ottomani.